Tah-Dah! Dopo...uhm... due settimane?...non so... vabbè... dopo nonsoquantotempo riesco a scrivere le mie contorte riflessioni sul mio sito preferito. Vi ricordate il pc piccino-picciò? Bene, dato che mia madre è quella che è (ciao mamma!), ha pensato bene di prendere questo portatile e nasconderlo. Peccato che ho scoperto l'ingegnoso nascondiglio (tra i panni sporchi sotto sotto... -_-' non la facevo così malefica) e adesso che è fuori posso dedicarmi a voi. Felici?
Cavolate a parte, avevo voglia di scrivere qualcosa da tanto tempo, ma più ci pensavo più non sapevo cosa scrivere. Non che abbia il dovere imprescindibile di scrivere, ma appena ho qualche dubbio, qualche cosa che mi tormenta, la scrivo e arrivo alla soluzione mentre la scrivo oppure leggo i commenti per raggiungere la soluzione. Ennesimo ragionamento contorto, ma efficace!
Stavolta avevo voglia di scrivere sulla mia disinformazione generale su quelle che sono le tradizioni della mia nazione, più specifico della mia regione.
Accidenti, sono proprio una ignorantona in ambito di tammurriate, sagre, parole strane, sanguinacci... insomma non so veramente niente. Pensavo a questo mentre stavo ascoltando proprio una tammurriata.
Piccolo flashback esplicativo: mio padre viene da noi due, io e mio fratello, e ci comunica una lieta notizia: "Ma perchè non andiamo a vedere una tammurriata?" e così nel giro di mezz'ora stavamo in mezzo ad urlacchi e tamburi. Abituata a cose molto meno rumorose (credo di essere una delle poche persone a sentire l'iPod co il volume massimo a metà) sono fuggita subito con mio fratello verso posti meno rumorosi, come la fumetteria che stava da quelle parti. Durante il tragitto per ritornare a casa però mi sono pentita di non aver ascoltato. Nonostante quello che penso che dico che faccio sono le mie radici e non posso pretendere di andare di qua e di là nel mondo se non ho qualcosa da condividere con le varie culture. Lo dice anche la Barilla... (che battuta....)
A volte mi vergogno quasi dell'essere una napoletana e italiana per tutto quello che fanno, facendomi gettare via il mio senso di appartenenza.
Senza contare poi che il Giappone che amo tanto si fonda sulle tradizioni. Addirittura c'è una festa in cui tutti coloro che abitano fuori dal proprio paese d'origine tornano nella casa dei genitori o dei parenti per stare in famiglia e onorare i defunti. Se rimango cieca e sorda a tutti gli stimoli che la mia cultura mi manda non potrò mai davvero definirmi un'italiana...
Arigatò.
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Seeking my roots...
Bloggata inserita il 22 febbraio 2010 - 17:59
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