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Recensione Collettibile Manga

Recensione Bakuman.

di mrghost Expert Jounin | 20 aprile 2010 - 09:42 | 555 Visualizzazioni | 1 Recensioni

Recensione di Qualità
Recensione oggettiva
Ho deciso di comprare questo manga per due motivi, in primo luogo spinto dal fatto che la coppia d'autori fosse quella che ci ha regalato Death Note (e Obata anche Hikaru) ed inoltre la trama che avevo leggiucchiato sul sito della Panini mi aveva abbastanza ispirato.

Preso in mano il volume mi sono divertito a leggere la parte in giapponese e la traduzione sotto ha aiutato a capire alcuni kanji ancora oscuri, ho apprezzato che non siano stati tradotti; la storia parte subito, ci vengono subito messi in chiaro i caratteri dei protagonisti, da un lato abbiamo lo studente svogliato che da tradizione punterà ad entrare in una grande ditta con una vita già scritta e che è noiosa, ma sicuramente sicura e dall'altra il personaggio che vive per una parte attaccato al suo sogno e dall'altra attaccato alla realtà, il suo restare comunque all'apice della classe per garantirsi un futuro è prova di questo.

Ma ovviamente la trama non è così bidimensionale, si uniscono nuovi elementi a caratterizzare ulteriormente i due personaggi principali, la presenza dello zio, che diventa un personaggio "fantasma", una guida e un punto di non ritorno, insieme un simbolo di fallimento ma anche una luce di speranza che diventa il punto d'unione assieme al personaggio di Azuki dei due protagonisti che all'apparenza sembrano così distanti e così lontani tra loro.

Questo manga mi ha colpito soprattutto per il modo in cui è stata rappresentata la società giapponese, abbiamo da un lato il personaggio di Moritaka che rappresenta il "vecchio" Giappone, un personaggio che è spinto a diventare una persona importante, sposare una ragazza il cui unico scopo dev'essere quello del matrimonio e che ha una vita già pianificata dal terzo anno di vita; dall'altro il personaggio di Takagi che rappresenta una realtà differente, che preferisce puntare invece che alla serenità economica e familiare ad una felicità che deriva dal sogno senza però rinunciare alla comodità di una vita "classica".

Il tutto è però unito da un elemento come la negazione del fallimento e la ricerca di raggiungere i propri obiettivi fino a bruciare anche l'ultimo briciolo d'energia, non per nulla viene citato "Ashita no Joe".

Anche in questo caso questo è solo ciò che si delinea dalle prime pagine ma che viene smembrato e mescolato mentre la storia procede rendendo la storia meno bidimensionale e permettendo di identificarsi maggiormente con i due personaggi.

Ho trovato accurato il modo con cui sono state poste le note su elementi della storia prettamente tecnici sia da parte degli autori che sapevano come il loro pubblico fosse quello di "Jump" e non certo tecnico sia quello dell'adattamento italiano.
Recensione tecnica
L'edizione del volume è quella dei classici volumi da edicola della Planet Manga senza sovracoperta.

La carta è buona, nè gialla nè trasparente, questo permette una lettura ottima del volume.

Apprezzabile il fatto che non abbiano tradotto le onomatopee e i testi in giapponese, anche nell'introduzione sono stati mantenuti i testi scritti in giapponese dando al volume un tocco di "giapponesità" che è davvero elegante.
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